Il castello
Nel Trecento il castello venne raso al suolo durante il conflitto tra guelfi ed i ghibellini. Successivamente fu feudo della famiglia Ponte, che lo ricostruì.
Emergente la figura di Pietrino de Ponte, Gran Maestro dell’ordine gerosolimitano. La storia del paese appare strettamente legata alle vicende del castello ed ai suoi passaggi di proprietà.
Oggi l’antico maniero, al centro di un panorama di non comune ampiezza, permette una proiezione a 360° dell’orizzonte sfiorando la pianura di Villanova, le colline dell’Albese e di Torino, le prealpi, per poi contemplare nei giorni sereni le cime alpine disposte a corona da sud a nord-est. Verso il Tanaro l’osservatore ha dinnanzi a sé il Monferrato e le Langhe.Per quanto in generale stato di degrado, il castello resta senza dubbio il monumento più significativo ed evidente di Castellero d'Asti, la cui torre spicca ben visibile. Di struttura romboidale, è alta 30 metri e si può accedere sulla sommità salendo gli oltre 100 gradini.
Anche la struttura del castello ne rivela le imponenti dimensioni e certamente non mancano le suggestioni legate alla magia di questo antico edificio, preceduto da un parco di oltre 300 mq di estensione, con ampi porticati e saloni che ancora lasciano percepire l’idea della loro grandezza e bellezza, grazie ad una serie di soffitti a cassettoni.
Un’opportuna azione di restauro, capace di restituirne il passato splendore, potrebbe rendere questa struttura un motivo di interesse assoluto e grande valore.